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Gestazione per altri: quando iniziare ad occuparsi dei documenti post-nascita

Pubblicato lunedi, 9 settembre 2019 di Laura Marchesani

L’arrivo della gravidanza nella gestazione per altri come in qualsiasi famiglia desiderosa di crescere, è sempre un evento gioioso. Insieme alla felicità per l’obiettivo raggiunto e per ciò che avverrà nel giro di pochi mesi, si inizia ad assaporare una gioia che va a braccetto con dubbi e timori per tutto ciò che potrebbe succedere nell’arco della gravidanza.

Siccome le prime settimane di gravidanza sono quelle che statisticamente sono più a rischio, molti futuri genitori, preferiscono aspettare di raggiungere la dodicesima settimana per condividere la notizia con familiari ed amici. Questi primi mesi di sviluppo dell’embrione si sta con il fiato sospeso, in attesa. Se tutto procede per il meglio e si riesce a superare questa tappa, si dovrebbe iniziare a pensare a ciò che seguirà anche in termini pratici.

Tredicesima settimana di gravidanza nella gestazione per altri

Nella gestazione per altri, poco a poco si inizia a capire quale sarà il calendario dei controlli per la gestante, che saranno grosso modo gli stessi che per una qualsiasi gravidanza, e si fa il conto alla rovescia per i controlli nel sangue, nelle orine e per le ecografie con misure e foto.

Parallelamente a questi momenti di attese e gioie durante la gravidanza, si può iniziare a consultare gli avvocati scelti per capire come funzioneranno le cose dal punto di vista burocratico e legale, infatti ogni situazione e zona geografica hanno delle particolarità che sarebbe opportuno conoscere per tempo per prepararsi dal punto di vista pratico ma anche psicologico.

Consulenze con avvocati per la nascita del figlio

A seconda dei paesi e dei professionisti coinvolti, la preparazione per le pratiche pre e post nascita possono iniziare in momenti diversi della gravidanza. In genere, comunque, si consiglia di non aspettare la 35ª settimana di gravidanza per mettersi in moto, ma iniziare a fare i primi passi già dopo la 20ª settimana, circa.

Perché non iniziare le pratiche prima della 20ª settimana di gravidanza

Per questioni di prudenza. Infatti, se per uno sfortunato caso il bambino dovesse nascere prima della 20ª settimana, ci sarebbero pochissime possibilità di sopravvivenza per lui, purtroppo. Pensare a tutti gli step legali, chiedere consulenza, preparare i documenti necessari con larghissimo anticipo rispetto al parto e poi trovarsi a vivere un parto prematuro con conseguenze dolorose per tutti, diventa ancor più devastante.

In altre parole, si cerca di prepararsi con anticipo, ma non troppo, per questioni di prudenza nei confronti di tutti coloro che sono coinvolti, quindi gestante e genitori.

Godersi le settimane che passano e lasciarsi guidare dai professionisti per la GPA è l’ideale. In questo modo, si è affiancati da persone che assistono, senza invadere lo spazio di comunicazione fra portatrice e genitori, e avvisano quando arriva il momento di compiere un nuovo passo. Anche perché in ogni percorso non mancano mai i momenti di stress e avere meno cose a cui pensare per una gestazione e nascita serene, è confortante.

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