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Maternità surrogata e questioni economiche

Pubblicato martedì, 26 giugno 2018 di Laura Marchesani

Il procedimento della gestazione per altri, più conosciuta con l’infelice accezione di “utero in affitto”, generalmente dura almeno un anno, in media.

Naturalmente la tempistica dipende da una serie di fattori, ed è uno di quegli aspetti che i genitori d’intenzione sentono come un peso, perché vorrebbero realizzare il loro desiderio di avere un figlio, grazie all’aiuto di una portatrice, il prima possibile.

I passi da compiere in un cammino di GPA, anche se organizzati e compiuti nel migliore dei modi e con risultati fortunati, comportano sempre delle attese e un po’ di pazienza da parte dei genitori intenzionali. Del resto, tutte le pratiche, analisi, colloqui ecc. necessari servono a ridurre le possibilità di imprevisti futuri, quindi servono ad aiutare i genitori ad avere il loro bimbo con la maggior serenità possibile.

Maternità surrogata: aspetti positivi delle attese

Il fatto di dover compiere un passo alla volta e di dover camminare con attenzione verso la meta, porta con sé anche degli aspetti positivi, che a volte i genitori intenzionali non vedono subito.

I tempi necessari per le pratiche e le analisi, servono anche ai genitori intenzionali per chiarire i loro dubbi non solo sul percorso in sé, ma anche su come gestire la comunicazione di questo evento con la famiglia e il bimbo che verrà. Anche se la condivisione del percorso è una scelta molto personale e le modalità sempre delicate, rimane il consiglio di essere preparati per raccontare ai propri figli che sono state la volontà dei genitori e la generosità della gestante, che hanno reso possibile la tanto desiderata nascita.

A volte è necessario l’appoggio di un professionista per fare un po’ di luce, cosa che comunque, in generale non nuoce mai a nessuno, visto che la visione dall’esterno e da parte di chi è preparato per queste situazioni, risulta sempre utile.

Ma ci sono altri aspetti delle attese nella gestazione per altri che presentano degli elementi positivi non visibili a un primo approccio.

Una maternità surrogata a puntate

Le pause indispensabili che fanno parte del percorso sono anche utili dal punto di vista economico. Nella maggior parte dei casi, infatti, i genitori intenzionali, affrontano i pagamenti e i rimborsi spese per la portatrice per tappe. Ciò significa che invece di dover sborsare somme levate in un unico momento, normalmente vanno dilazionate nel tempo, dando ai genitori intenzionali la possibilità di riprendersi economicamente fra un passo e l’altro.

Questo fattore non è da poco, considerando che generalmente far fronte a tutti i costi è una grande preoccupazione per i genitori, i quali non vogliono neanche fare mancare nulla alla gestante che li aiuta e presta loro una parte della sua vita, coinvolgendo anche la sua famiglia in questa scelta coraggiosa.

Anche la relazione con la famiglia della gestante si beneficia dei tempi necessari per procedere con il trattamento di fecondazione in vitro, perché si può approfondire la conoscenza e parlare di se stessi, lasciando per un po’ da parte la questione della gestazione per altri. Si impara ad apprezzarsi come persone e a stringere legami, a volte inaspettatamente, promettenti.

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