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Congedo parentale e gestazione per altri

Pubblicato giovedi, 27 ottobre 2016 di Laura Marchesani

La Corte Suprema spagnola ha da pochi giorni emesso una sentenza che segna un cambiamento fondamentale a livello sociale e legale nel paese, rendendo sempre più equo il trattamento offerto a tutti i tipi di famiglia.

Il ricorso che ha portato a questa conclusione è stato presentato da due persone: un papà che aveva avuto due bambine con l’aiuto di una gestante indiana, e una mamma che aveva affrontato lo stesso percorso negli Stati Uniti. A entrambe le persone era stato negato il cosiddetto congedo parentale (che include un aiuto economico ai neo genitori da parte delle istituzioni), in virtù del fatto che la Spagna non considera validi i contratti di GPA. La nuova sentenza ha rovesciato la situazione.

Il diritto dei bambini prima di tutto

L’interpretazione della Corte Suprema va letta in modo più ampio, infatti, il punto della questione non riguardava la GPA di per sé e i contratti stipulati dai genitori, ma l’attenzione che questi devono poter offrire ai loro figli. La legislazione prevede che questo diritto venga garantito anche in caso di adozione o di affido, quindi, il principio di base è quello di dare ai genitori la possibilità di dedicare tempo e attenzioni ai bambini, in una fase decisiva e delicata del loro sviluppo.

Molte ditte riconoscevano già ai genitori di GPA gli stessi diritti degli altri

Come spesso succede, le situazioni dei genitori che sono ricorsi alla gestazione per altri viene determinata da una serie di fattori contingenti (geografici, sociali, lavorativi, familiari…) e relative condizioni, che non possono coincidono.

Fra le difficoltà che queste persone devono affrontare, esiste quella lavorativa. Come spiegare alla dita per cui si lavora il percorso che si sta affrontando e la necessità di assentarsi per un periodo?

Curiosamente, in moltissimi casi i datori di lavoro si mostrano solidali e comprensivi, interpretando la GPA in modo simile all’adozione.

Quando all’interno di un gruppo, come quello di un’azienda, per esempio, si conoscono le persone, la loro storia e si può dare un volto ad un percorso di genitorialità così discusso, si vede il fattore umano e reale della GPA, rendendo più difficile ogni strumentalizzazione della scelta.

Evidentemente la situazione in Spagna rispetto alla procreazione assistita e alla gestazione per altri, presenta ancora molti fronti da migliorare, ma da anni ormai sia a livello politico, sia scientifico e sociale, il paese sta sviluppando conoscenza e informazione rispetto a questo percorso. Se le reazioni sono così positive quindi, dipende anche dal grande lavoro che si porta avanti, passo dopo passo, per fare chiarezza sulla questione, partendo dal principio che l’informazione è il primo obiettivo da raggiungere.

Non ultimo, ovviamente, va riconosciuto il merito a questi due tenaci genitori che hanno portato avanti la loro battaglia legale, che con il loro coraggio e la loro determinazione, esponendo la loro vita privata, hanno provocato un cambiamento di queste dimensioni, che coinvolge molte altre famiglie presenti e future.

Le notizie danno la sensazione che la Spagna stia continuando a procedere verso il riconoscimento della diversità familiare che, non solo esiste, ma va anche rispettata, e non comporta nessun tipo di discriminazione.

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