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I trattamenti di fertilità all'estero

Pubblicato lunedi, 26 aprile 2021 di Laura Marchesani

Ci sono persone che per lavoro o abitudini personali si destreggiano molto bene comunicando via mail ed altre, invece, molto meno.

Nei trattamenti di fertilità all’estero la mail è in mezzo più usato per le comunicazioni sia ufficiali che ufficiose. Ovviamente, oggi esistono anche le reti sociali e WhatsApp ma, senza dubbio, la posta elettronica gioca un ruolo fondamentale.

Visto che la comunicazione è un pilastro di qualsiasi gestazione per altri, che ovviamente si porta avanti all’estero, sapersi destreggiare con questo mezzo di comunicazione non è un dettaglio.

Le brutte notizie nella gestazione per altri

Effettivamente, le brutte notizie non piacciono a nessuno, e meno quando arrivano durante una maternità surrogata, un percorso nel quale si investe tantissimo a livello personale e familiare. Purtroppo, però, le cose succedono e se la gestante e la clinica di procreazione assistita sono in un altro continente, la cosa più probabile è che genitori intenzionali vengano a conoscenza dei fatti avvenuti in un altro fuso orario al mattino, quando controllano le mail.

È facile immaginare che queste situazioni provocano una certa angoscia, ma non c’è altro modo per stare sempre informati su ciò che succede nel paese nel quale si svolge il trattamento in vitro.

Molte volte, le notizie che creano sconcerto o frustrazione non sono necessariamente “brutte”, nel senso che si tratta di cose risolvibili, ma la tensione emotiva per alcune persone è così elevata che gli imprevisti conducono alla rabbia, come se si fosse dentro ad una pentola a pressione arrivata al limite.

Come rispondere alle mail

Come abbiamo detto spesso, ci sono cose che non si possono controllare e sarebbe sicuramente utile concentrare l’attenzione e le energie su cose che invece si possono prevedere. Per il resto si tratta di accettare gli eventi e cercare di trovare la migliore soluzione possibile fra quelle fattibili.

Generalmente, se si sono scelti con cura i professionisti che entrano nel percorso della creazione degli embrioni e della gestazione per altri, si sa che tutte queste persone fanno il possibile affinché il desiderio dei genitori si realizzi e che neanche per loro è facile dare delle notizie spiacevoli.

Comunicare cose come, ad esempio, che la donatrice non ha superato i test di screening del ciclo di fertilità o che la creazione di embrioni non ha avuto successo, o che il trasferimento degli embrioni va posticipato ecc., ecc., è spiacevole per chiunque metta il cuore nel suo lavoro.

Il punto di vista dei genitori intenzionali

Chiaramente, chi riceve la notizia, il genitore che sta affidando il suo futuro figlio nelle mani di altri, soffre parecchio. Cosa che nessuno dubita. Il dolore, l’impossibilità di capire le ragioni di qualcosa che non si può controllare (e, a volte, le ragioni non esistono perché anche la natura gioca un ruolo nella procreazione assistita) porta alla frustrazione. Questo sentimento se non si riconosce e si gestisce adeguatamente può condurre ad atteggiamenti poco corretti con gli altri interlocutori e possono anche a essere pregiudiziali per gli stessi genitori.

Per questo si consiglia sempre di o rispondere alle mail “a caldo”, e di leggere le risposte più di una volta prima di inviarle, calibrando sempre le parole, tenendo presente che non si tratta “solo” di un’altra lingua, ma anche di un altro codice culturale.

Respirare profondamente e pensare prima di scrivere una mail è sempre una buona strategia.

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