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La mia portatrice non rimane incinta

Pubblicato giovedi, 9 settembre 2021 di Laura Marchesani

È una situazione che vivono alcuni futuri genitori, sfortunatamente, si tratta di quel momento nel quale stiamo tutti sperando che il trasferimento dell’embrione porti il successo e, nonostante tutti gli sforzi, a volte non si riesce al primo tentativo.

Infatti, non esiste un sistema che garantisce il successo in una tecnica di procreazione medicalmente assistita, anche se si impiegano i migliori ingredienti in ogni singolo passo.

Se il primo embrione trasferito funziona e, effettivamente, si ottiene la prova di gravidanza positiva e, poco a poco, le cose fluiscono verso la nascita, tutti festeggiamo e ci godiamo il risultato.

Ma, a volte, sono necessari più tentativi o creare nuovi embrioni, magari con una donatrice diversa, se ce ne è bisogno, per cercare di ottenere una prova di gravidanza positiva.

Se si sono scelti con coscienza i professionisti con i quale si lavora, bisogna tenere presente che sono cose possono succedere e questo non significa che ci siano errori o mancanze o leggerezza nel trattamento di procreazione assistita.

Cercare il colpevole quando non si arriva alla gravidanza

Alcune persone, nei momenti di tristezza e stress, come quelli a cui si accennava prima, quando non si consegue la prova di gravidanza positiva, inconsciamente tendono a cercare il “colpevole”, a scaricare la frustrazione negli altri.

A volte, possono arrivare a pensare che la portatrice non ha seguito bene le istruzioni, o che l’agenzia non ha trovato per loro la persona adeguata o che la clinica non ha rispettato un protocollo preciso necessario per arrivare al successo.

Anche se realmente si tratta di una reazione emotiva comprensibile, comprendere e gestire i sentimenti che uno sente e filtrare le reazioni verso l’esterno aiuta anche per gli eventi futuri.

Non c’è nessuno, veramente nessuno, che in un percorso di gestazione per altri tragga beneficio da un tentativo di procreazione medicalmente assistita che fallisce.

Nessuno vuole che le cose non vadano bene e tutti desiderano che il trattamento per conseguire la gravidanza sia un successo.

Le responsabilità delle agenzie

Se la portatrice non rimane incinta o non supera le analisi necessarie perché la clinica la accetti, generalmente non è per una negligenza di qualcuno.

Così come l’agenzia che trova la gestante non può prevedere se una candidata che a priori ha tutte le caratteristiche che la clinica richiede, rimarrà incinta o supererà tutti i test necessari.

Il personale delle agenzie, a parte che di solito non è costituito da medici ginecologi, non può garantire i risultati.

Comunque, neanche i medici possono farlo

Nonostante la tristezza e la frustrazione che comporta un trattamento di procreazione assistita senza successo, dopo essersi presi il tempo per digerire i fatti, è sempre importante cercare di continuare ad avere una comunicazione trasparente e rispettosa con tutte le parti coinvolte.

Ringraziare la gestante per il suo sforzo, sottolineare il sentimento di fiducia che esiste fra le parti, chiedere gentilmente alla clinica o all’agenzia i chiarimenti necessari, sono fondamentali per mantenere la speranza e la collaborazione.

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