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Quando le risorse economiche sono limitate

Pubblicato venerdì, 1 aprile 2016 di Laura Marchesani

I trattamenti di procreazione assistita presso cliniche private sono costosi, così come lo sono i medicinali e tutte le spese connesse come gli spostamenti quando si risiede lontani dal centro prescelto.

Perché si ricorre ai centri privati

In Spagna il sistema sanitario pubblico copre le spese per i trattamenti di fertilità per le donne fino ad un’età di 40 anni, permettendo al massimo due tentativi. Calcolando che i tempi di attesa per avere accesso alla tecnica adeguata sono di circa un anno e mezzo e sommando questo fattore agli altri, risulta facile capire perché molti aspiranti genitori sono costretti a rivolgersi a strutture private per cercare di realizzare il loro sogno di avere un figlio. Una volta bruciate le opzioni offerte dal sistema pubblico, non rimangono altre possibilità che i centri privati. Fortunatamente in Spagna sono molti, hanno buoni risultati, e sono guidati da delle equipe altamente specializzate.

Ma quanto costa un trattamento di procreazione assistita in un centro privato in Spagna?

Ovviamente dipende dal tipo di tecnica necessaria, dal numero di tentativi e da una serie di circostanze molto personali come i medicinali prescritti e la distanza dalla clinica alla propria residenza, fattore che può influire sui costi per gli spostamenti.

In generale, anche se i costi cambiano molto a seconda delle cliniche, una FIVET, fecondazione in vitro, può costare circa 5.000€. La cifra di per sé non è elevata se si considera la complessità della tecnica e il numero di professionisti che ne vengono coinvolti, ma è ovvio che le persone, single e coppie, che ne fanno ricorso devono calcolare la possibilità che il primo tentativo non sia quello fortunato.

Chiedere aiuto agli altri attraverso il finanziamento collettivo

Nel mondo mediterraneo spesso, quando ci si trova in difficoltà si chiede aiuto alla famiglia, e questo può succedere anche nel caso in cui gli aspiranti genitori hanno bisogno di sostegno economico da parte delle loro famiglie per sottoporsi a nuovi trattamenti. Ma le nuove tecnologie stanno dando vita a nuovi modi di condivisione e richiesta di aiuto, come il crowdfunding, o finanziamento collettivo, una collaborazione di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro per contribuire a un progetto o una causa.

In questo caso si tratta di una associazione che cerca di aiutare le donne che a causa di un cancro al seno devono ricorrere alla procreazione assistita per diventare mamme.

La storia di questa coppia di spagnoli è diventata emblema della situazione che vivono molti aspiranti genitori in difficoltà economiche. L’idea di chiedere aiuto attraverso questo mezzo non solo permette a loro di proseguire con i trattamenti necessari, ma rende anche più visibile una realtà a volte nascosta: quella delle donne che a causa di una malattia, come il cancro ad esempio, devono ricorrere alla medicina della procreazione assistita per realizzare il loro desiderio di maternità.

Le ragioni che conducono verso i trattamenti medici per avere un figlio sono le più diverse e ogni storia ha un suo aspetto doloroso e un altro di speranza. La condivisione e la solidarietà che si concretizzano in aiuto tangibile, grazie al crowdfunding sono senz’altro due elementi che sottolineano l’aspetto positivo e lo slancio verso la speranza.

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