Pubblicato mercoledì, 14 giugno 2017 di Laura Marchesani
L’endometriosi è una malattia ancora poco conosciuta in molti paesi, lo dimostra il fatto che per arrivare a una diagnosi sono necessari anni di pellegrinaggi medici. La malattia si manifesta con l’estensione della membrana che ricopre le pareti interne dell’utero al di fuori della stessa cavità.
Pare che tra le cause che hanno mantenuto nell’ombra questa malattia, ci sia anche il fatto che si tratti di un problema solo femminile, associato molto spesso ad una condizione di dolore legata al ciclo mestruale. In altre parole, l’endometriosi spesso si manifesta con dei forti dolori corrispondenti al sanguinamento mensile. Esiste, o almeno è esistita, l’idea che la mestruazione può implicare dolore, per cui, non si è prestata troppa attenzione alla quantità di donne che ne sono affette e che vedono la loro qualità della vita diminuita a causa della malattia.
La domanda da farsi forse dovrebbe essere: “quante donne sono affette da endometriosi?”. La percentuale che si calcola è di una su dieci, il che significa un numero decisamente elevato di persone. Il fatto è, però, che molte di loro non hanno avuto una diagnosi e vivono inconsapevoli di soffrirne.
Non aiuta neanche il fatto che la letteratura medica sull’argomento sia ancora abbastanza esigua per cui, sfortunatamente, è difficile per molti medici capirne i molteplici sintomi e ricondurli alla causa.
Ciò che le associazioni di donne affette dalla malattia ci tengono sempre a sottolineare, è che il dolore mestruale è un segno importante, da non sottovalutare e da non “normalizzare”. Infatti, vivere in una condizione di dolore cronico, può portare alla sua accettazione passiva, come se fosse parte della propria vita, quindi “normale”, ma l’endometriosi è una malattia che può essere invalidante, ma esistono dei trattamenti che aiutano chi ne soffre.
Sfortunatamente ancora non esiste una cura per l’endometriosi, così come mancano ricerche approfondite in materia per poter arrivare a delle conclusioni che siano realmente risolutive per le generazioni femminili future. Nonostante ciò, la diagnosi è necessaria per cercare di migliorare la propria qualità della vita e, con la propria esperienza, aiutare la medicina a fare dei passi avanti.
È proprio il momento in cui si cerca una gravidanza quello che a volte porta alla diagnosi della malattia, infatti, approssimativamente tra il 30 e il 40% delle donne con endometriosi hanno problemi di fertilità.
Naturalmente la medicina della procreazione assistita porge una mano a queste future mamme e offre le nuove tecniche disponibili per aiutarle a realizzare il loro desiderio di genitorialità. La soluzione, però, non è uguale per tutte le pazienti con endometriosi, quindi, solo un medico che conosca la malattia e sia esperto in procreazione medicalmente assistita può suggerire la migliore opzione per ogni caso.
In ogni modo, ricevere una diagnosi prima di cercare una gravidanza non significa necessariamente che non si potranno avere figli, e mantenere un atteggiamento positivo, oltre che informarsi adeguatamente, è fondamentale. L’endometriosi ha diversi gradi e caratteristiche, per cui è importante avere chiaro che endometriosi e infertilità non sono sempre necessariamente legate.
