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Conservare la fertilità nelle donne

Pubblicato mercoledì, 13 gennaio 2016 di Laura Marchesani

Il numero di aspiranti genitori che si rivolgono a uno specialista di riproduzione assistita è molto più alto di quello che si crede, secondo gli esperti, la media sarebbe di una coppia su cinque.

Nella società moderna sembra che le difficoltà legate al concepimento siano sempre maggiori per una serie di fattori, alcuni dei quali evidenti come l’avanzata età materna, altri meno come alcune serie di abitudini poco sane che accompagnano la nostra quotidianità.

Ma ci son cose che realmente aiutano a conservare la fertilità femminile?

Partendo sempre dal presupposto che il fattore età è fondamentale, i medici dicono che esistono delle norme generali che aiutano a mantenersi sane, così come ad aiutare la salute riproduttiva.

Anche se è risaputo, non va mai male ricordare che abitudini come il fumo e una cattiva alimentazione e/o una scarsa attività fisica non sono buoni alleati per chi cerca di rimanere incinta e desidera una gravidanza sana.

Quindi il primo consiglio rimane quello di prendersi cura di sé, abbandonare le cattive abitudini come il fumo, ma anche il sedentarismo e la cattiva alimentazione, che provocano sovrappeso.

Ma chi racconta che ha avuto un figlio grazie alla procreazione assistita?

La difficoltà nel concepimento è un fattore che genera una certa dose di stress nella coppia e ad esso si aggiunge la tendenza a mantenere questo aspetto della propria vita in segreto, per ovvie ragioni. Si tratta infatti di qualcosa di estremamente intimo, per cui non è facile confrontarsi con altri genitori che sono passati per questo percorso, anche se, secondo dati clinici, un bambino su quindici nasce grazie all’aiuto della medicina della procreazione assistita.

Si tratta di risultati della scienza, non di magie, e il principale segreto di questo successo, nonché un altro consiglio del decalogo, è mantenere la volontà e la perseveranza di quei genitori che non si sono arresi di fronte alle difficoltà.

Per cercare di risolvere questa situazione è necessario rivolgersi ad un equipe di esperti e lavorare con loro in modo collaborativo. Altro consiglio che sembra scontato, ma creare una buona relazione fra pazienti e personale sanitario aiuta a sciogliere almeno in parte quello stress che la fase in questione comporta. Scegliere il centro adeguato alle esigenze, dei professionisti che si occupino non solo degli aspetti strettamente clinici, ma anche emotivi e forniscano appoggio emotivo, e disponibilità a livello umano è di grande aiuto.

Si possono trovare molti consigli al riguardo, anche on-line, ma è importante dare la precedenza alle voci degli esperti. La rete è fonte di notizie, ma è necessario saper distinguere ciò che è utile e attendibile da ciò che non lo è, quindi un altro consiglio è: scremiamo le fonti da cui attingiamo le nostre informazioni.

Attenzione anche a come si pensa

Anche se il desiderio di un figlio che non arriva può diventare un pensiero ricorrerete, è necessario non permettergli di diventare un’ossessione. La serenità e la tranquillità in questa fase della vita, sono utili non solo per il raggiungimento del risultato voluto, ma anche per poter continuare a vivere la propria quotidianità con se stessi, con il partner e le altre persone, nel migliore dei modi.

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