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Creare degli embrioni in uno stato “Surrogacy Friendly”

Pubblicato martedì, 17 aprile 2018 di Laura Marchesani

Esistono molte coppie eterosessuali che in un determinato momento della loro vita hanno affrontato un procedimento di fecondazione in vitro per poter creare degli embrioni con i loro gameti (seme e ovuli), con l’obiettivo di aumentare le loro possibilità di avere un figlio.

Generalmente, quando si inizia un percorso di stimolazione ovarica, estrazione degli ovuli, creazione di embrioni e successivo congelamento, lo scopo finale è quello di trasferire uno o due di questi embrioni ottenuti all’utero materno, dopo la sua adeguata preparazione.

Si tratta, quindi, di un percorso di FIVET, standard, nel quale il medico specializzato in procreazione assistita studia e valuta il caso della coppia in questione, nei suoi dettagli, e prescrive un trattamento farmacologico adeguato, ottimizzando così le possibilità di creare degli embrioni di buona qualità.

Malattie e circostanze che non permettono il trasferimento degli embrioni

In alcune occasioni però, si verificano delle circostanze nella vita di queste donne, future mamme, che impediscono loro di ricevere gli embrioni, come era loro desiderio. Le cause di questo cambiamento di programma possono essere diverse: da malattie subentrate a problemi gravi che hanno provocato dei danni all’utero, a isterectomia inevitabile ecc. In altre parole, per motivi di diverso tipo, gli embrioni che erano stati congelati con un obiettivo iniziale molto chiaro, non possono essere trasferiti e la coppia in questione, è destinata ad abbondonare il progetto di genitorialità.

In questo momento, non esistono possibili alternative all’interno del territorio italiano per poter trasferire questi embrioni e cercare così, di aver un figlio.

In altri stati, dove esiste la possibilità di una gestazione per altri, le coppie in questione possono valutare la possibilità di cercar una portatrice, una donna che generosamente si offre per fare crescere dentro di sé i loro gameti, dando loro il figlio tanto desiderato.

Se la gestazione per altri non è possibile

Alcune coppie che sanno a priori, che gli embrioni che si otterranno dai loro gameti non potranno essere trasferiti all’utero della madre, valutano la possibilità di effettuare un trattamento di fecondazione in vitro all’estero, in uno stato che, non solo ammetta la maternità surrogata, ma ne garantisca anche la tutela legale di tutte le parti coinvolte. Creare degli embrioni con i propri gameti all’estero, in un paese “surrogacy friendly” e congelarli per affidarli alla gestante, è considerata da alcune coppie l’unica alternativa accettabile. Almeno, in questo modo, le mamme e i papà che possono produrre dei gameti, possono realizzare il loro sogno di avere un figlio, anche in assenza di utero.

Trattamento di fertilità all’estero

Evidentemente i trattamenti di stimolazione e pick-up ovarico hanno dei costi, e a questi vanno aggiunti quelli necessari per la permanenza in un luogo che non è casa propria, quindi albergo o appartamento che sia, pasti, trasporti ecc. Sfortunatamente, gli aspetti economici relativi ai trattamenti di procreazione assistita e, in particolar modo, alla GPA, sono sempre fonte di preoccupazione per i futuri genitori, e con ragione.

In ogni modo, quando non esistono altre possibilità per dare la vita ai propri embrioni, la gestazione per altri rappresenta quella realtà concreta che può, non solo portare la vita, ma anche diventare un’esperienza umana, personale e di coppia, estremamente intensa e, in molte occasioni, sorprendente.

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