Pubblicato martedì, 3 marzo 2015 di Laura Marchesani
La guida pubblicata ne “il Foglio” http://www.ilfoglio.it riassume quali sono le possibilità che la riproduzione assistita offre alle diverse tipologie di futuri genitori. Ovviamente si tratta di una lista di trattamenti che per le sue caratteristiche e il contesto in cui si pubblica, non può entrare in dettagli o approfondire concetti.
In Italia, in generale, esiste un certo “imbarazzo” intorno alle questioni di riproduzione assistita, dovuto soprattutto alla poca conoscenza di questo mondo. Un breve manuale è sempre utile per dare una visione panoramica a chi non si è mai avvicinato a questi temi. Quello che una lista non può trasmettere è il caso umano, la situazione delle singole famiglie che si formano. I casi famosi, controversi peraltro (cinquantenne vedova che cerca la gravidanza, il transgender ecc…), sono quelli che si conoscono e di cui si parla, ma dietro a questa ridottissima minoranza di situazioni fuori dal comune, che ricorrono alla riproduzione assistita c’è una stragrande maggioranza di casi assolutamente “banali”.
I trattamenti con il contributo dei famigliari esistono in alcuni paesi, ma si tratta sempre di casi eccezionali. Il congelamento di ovociti o di una parte dell’ovaio e del seme, spesso lo effettuano persone che non hanno ancora avut figli e che stanno per affrontare trattamenti invasivi per malattie importanti, come ad esempio il cancro, che avranno conseguenze importanti sullo stato dei loro gameti (seme e ovuli).
Normalmente chi decide di affrontare un trattamento ha già effettuato un cammino personale di riflessione e difficilmente prende una decisione di questa importanza ( che cambia la vita per sempre), senza aver soppesato a fondo la situazione.
È ovvio che ciò che fa notizia è il caso eclatante, quello che sorprende, ma dietro di esso ci sono molti “vicini della porta accanto”, che cercano una soluzione fattibile per rispondere all’innato desiderio di riprodursi, di avere un figlio, soprattutto quando l’adozione non è un’alternativa concreta.