Pubblicato martedì, 27 marzo 2018 di Laura Marchesani
I trattamenti di donazione di ovuli o di seme e la gestazione per altri dovrebbero comportare sempre alla base, una riflessione da parte dei futuri genitori su come l’influenza di elementi esterni alla famiglia può incidere sul bambino che nascerà, in primo luogo e su loro stessi, come conseguenza.
La decisione di rivolgersi a una clinica di procreazione assistita implica per alcuni genitori, il dover accettare l’aiuto di una donatrice di ovuli. Le cliniche spagnole sono sempre tra le più frequentate, per portare a termine delle tecniche di fecondazione in vitro, e molte mamme chiedono come possono loro trattare questo argomento con il figlio che nascerà. Evidentemente non si tratta solo di cosa dire al bambino, ma anche di come accettare, elaborare e condividere questa decisione con il proprio backgroung più intimo e vicino.
Come comunicare al bimbo nato con l’aiuto della donazione di gameti o della gestazione per altri, in modo trasparente, ma adeguato alla sua età, da dove viene, è una delle preoccupazioni di queste famiglie. Fortunatamente, poco a poco, buona parte dei professionisti che si occupano di procreazione assistita coincidono nel sottolineare la necessita di non mantenere dei segreti con i figli, ossia, di dire loro fin dall’inizio quali sono le loro origini. Come si è già detto in precedenza, il cammino verso la trasparenza nella comunicazione dentro la famiglia comincia con la propria comprensione e assimilazione della donazione. Questo processo cambia molto a seconda delle persone ma, in generale, avere l’appoggio di un professionista che conosce questo trattamento di procreazione assistita aiuta a mantenere un dialogo interno ed esterno sereno. Un concetto che Victoria Molinari –una delle psicologhe che collaborano con Prepara e offre il suo supporto a molti genitori- sottolinea costantemente.
Per fortuna, la letteratura infantile si sta adeguando, poco a poco, alle necessità dei nuovi modelli di famiglia e offre ai papà e alle mamme degli strumenti che nel passato non esistevano.
La questione della trasparenza in famiglia, di dare ai bambini la possibilità di sapere da dove vengono è importante, come lo è scegliere un linguaggio adeguato e i mezzi più convenienti per la sua età. I racconti creati con questo obiettivo sono molto utili per raggiungerlo e contribuiscono alla normalizzazione dei trattamenti di procreazione assistita e alla loro accettazione sociale. Per queste ragioni appoggiamo la diffusione di questi strumenti traducendoli anche in italiano.
I segreti, in termini generali e ancora più in famiglia, possono essere senz’altro motivo di traumi e di conflitti in casa e, ovviamente, non fanno bene ai bambini. Saper scegliere un racconto che rifletta una storia simile a quella vissuta dalla famiglia aiuta i genitori a trovare un modo per introdurre questo argomento fin dai primi anni di vita del bambino e favorisce la percezione di normalità da parte del piccolo. Quindi, anche se esiste la coscienza di avere delle origini familiari non tradizionali, questi strumenti mostrano come questa caratteristica poco comune è altrettanto accettabile, e soprattutto amorevole, come qualsiasi altra.
Esistono nuovi modelli di famiglia che nascono grazie ai trattamenti di procreazione assistita e che si stanno integrando nella realtà quotidiana. Le future generazioni dovranno vivere in un ambiente più eterogeneo nel quale sarà importante che, fin dall’infanzia, si impari il valore del rispetto degli altri e delle loro scelte riproduttive.
Foto: particolare di "Ricette per fare i bambini" di Carmen e Rosemary Martínez Jover.
