Pubblicato giovedi, 16 aprile 2015 di Laura Marchesani
La traduzione all’italiano di “surrogacy”, gestazione e parto per altri, non trova ancora d’accordo le varie parti, soprattutto per le connotazioni che se ne vuole dare.
La definizione maggiormente usata di “utero in affitto” non è certo la più felice, infatti, oltre a sottolineare un aspetto prettamente economico e contrattuale, come se si trattasse di un “noleggio”, ne dà una visione parziale e un significato aggiunto decisamente dispregiativo.
La “surrogacy” non è solo un contratto e non è neanche un mero accordo riassunto in un documento legale. Il procedimento, che implica un accordo fra più parti messo per iscritto e, in quasi tutti i paesi che la permettono, un compenso economico, è un cammino che permette a coloro che non potrebbero diventare genitori di avere dei figli. L’insieme di questa esperienza ha aspetti legali, medici, burocratici piuttosto complessi, ma è innegabile che la componente umana, l’aspetto emotivo e psicologico che accompagnano il percorso sono sempre protagonisti e chi lo ha vissuto lo sa. Difficile riassumere tutto questo in una definizione breve, ma le parole hanno un loro significato intrinseco e delle connotazioni importanti da tenere presenti, per cui trovare il modo di esprimere un concetto in modo corretto e rispettoso è sempre, a prescindere dall’argomento in questione, auspicabile.
Ma esiste una traduzione all’italiano più corretta e completa? Diciamo che ne esistono altre e quella probabilmente più adeguata è quella di “gestazione per altri”.
Allora perché noi di Prepara usiamo l’espressione ”utero in affitto” nella nostra web?
Anche se, ovviamente, preferiamo la traduzione più adeguata di “gestazione per altri”, dopo varie riflessioni, abbiamo deciso di includere “utero in affitto” nei nostri contenuti per questioni di “visibilità”.
Per cambiare un’abitudine è prima necessario raggiungere il pubblico, e questo pubblico si muove navigando in internet alla ricerca di informazioni rispetto ad un argomento che conosce solo con la definizione dispregiativa. Quindi per essere raggiungibili da parte di queste persone dobbiamo usare la definizione più popolare, e solo in un secondo momento, nei contenuti più approfonditi, introdurre quello che secondo noi è il modo più corretto in italiano per dire “surrogacy”.