Pubblicato mercoledì, 26 settembre 2018 di Laura Marchesani
La domanda è: quali sono le cose negoziabili e quali non lo sono in una gestazione per altri?
Per ogni aspirante genitore che sta per affrontare una maternità surrogata, ci sono un'infinità di dubbi ed incertezze, la maggior parte dei quali riguardano la gestante. Ovviamente, è normale che sia la figura di questa generosa donna quella che occupa i pensieri dei genitori, perché senza di lei non sarebbe possibile realizzare il desiderio di genitorialità e lo sviluppo degli eventi fisici ed emotivi dipende molto da come è lei e dalla relazione che si sviluppa con i genitori intenzionali.
Tra le richieste che alcuni genitori vorrebbero fare alla gestante ideale, che ancora non hanno conosciuto, c'è anche quella di mantenere un dialogo costante e frequente. Solo che "frequente" non significa necessariamente "quotidiano" e questa differenza semantica potrebbe creare dei malintesi inevitabili.
Essere chiari con le proprie aspettative rispetto alla relazione con la gestante, ovviamente è importante, ma lo è anche essere coscienti che la flessibilità è parte indispensabile di ogni relazione umana.
Se la portatrice, in alcuni momenti, non può o non desidera un contatto quotidiano, la risposta migliore è probabilmente quella di lasciarle lo spazio di privacy di cui ha bisogno. Se la relazione si basa su reciproca fiducia e rispetto, si potrà senz'altro trovare il giusto equilibrio fra necessità di parlare per alcuni e desiderio di intimità per gli altri.
Sarebbe sempre consigliabile lasciare le questioni mediche e sulla salute in mano al ginecologo o al professionista che segue la portatrice, senza entrare in dibattiti per i quali non si hanno le credenziali. Nello stesso modo, sarebbe opportuno relegare le questioni legali all'ambito adeguato, cioè lasciare che siano gli avvocati delle parti a consigliare e a guidare in questo senso.
La fiducia, non solo fra i protagonisti ma anche con i professionisti che accompagnano, è alla base di ogni gestazione per altri. Se le persone si sono scelte con cura, si possono lasciare in mano a loro quelle negoziazione o valutazioni specifiche delle quali i genitori non si possono occupare.
Avere chiare le proprie priorità, saperle esprimere ad ascoltare i relativi consigli dei professionisti sono elementi indispensabili nel percorso.
Nonostante le difficoltà logistiche dei genitori che hanno un figlio all'estero per maternità surrogata e che devono assentarsi da casa e dal lavoro, non ci si può scordare che esistono delle priorità che vanno rispettate. Se il medico della gestante decide che il parto, magari con un cesareo programmato, dovrà avvenire in una determinata data, anche se questa rappresenta una sfida per la logistica dei genitori, la decisione medica, non può essere messa in discussione. Questo non significa che i genitori intenzionali non possono chiedere ed informarsi su tutti gli aspetti che non sono chiari, ma che la valutazione del medico che segue la gestante ha un peso specifico che gli dà la priorità sulle altre considerazioni.