BLOG

La fecondazione in vitro di Michelle Obama

Pubblicato martedì, 20 novembre 2018 di Laura Marchesani

Le problematiche relative alla fertilità sono molto più comuni di quanto si pensi, non colpiscono solo donne mature e non preoccupando solo single o copie dello stesso sesso.

Ovviamente tra le famiglie che ricorrono alla procreazione assistita quelle più visibili sono quelle non tradizionali, ma la maggioranza di chi vi ricorre è fatta di coppie  eterosessuali, che però, in molti casi non condividono queste difficoltà così personali con altri, per ragioni facilmente comprensibili.

Parlare di fertilità in pubblico

Ovviamente, come sappiamo, a livello sociale è molto difficile parlare delle difficoltà a concepire o di aborti ripetuti o di situazioni che hanno a che fare con la sfera così intima e delicata della persona o della coppia. Anche per questa ragione, la trasparenza e la sincerità con cui i personaggi pubblici parlano del loro percorso di genitorialità diventa importante, come esempio di ciò che non dovrebbe provocare imbarazzo, o peggio, il giudizio altrui.

La storia della maternità di Michelle Obama

In una recente intervista, l’ex first lady Michelle Obama, ha deciso di rompere il silenzio e la discrezione con cui aveva affrontato il concepimento delle sue figlie. In modo sereno e sincero è riuscita a riassumere in poche parole una serie di punti fondamentali che preoccupano molte coppie eterosessuali.

L’orologio biologico e la fecondazione

Le parole della signora Obama sono dense di significato, soprattutto per chi ha vissuto sulla propria pelle la difficoltà a concepire o a portare a termine una gravidanza. Lei sottolinea uno dei fattori che più influiscono a livello sociale che è, appunto, il silenzio, la difficoltà a raccontare ad altre donne cosa può succedere al corpo, ma anche il fatto di sentirsi responsabile per non riuscire in un atto che sembra scontato come quello della gravidanza e non riuscire a parlarne. Raccontare e spiegare alle donne che l’orologio biologico esiste ed è molto più rigido di quanto si pensi, è una forma di educazione sulla fertilità che potrebbe essere molto utile alle signore desiderose di diventare mamme e ai loro compagni.

Il silenzio fra le donne, la scarsa educazione sulla riserva ovarica porta non solo a nuove future mamme in difficoltà, ma anche al quel senso di colpa che l’ignoranza della realtà provoca. Come un circolo vizioso fra silenzio, vergogna, ignoranza che non permette a chi lo desidera di dare voce al proprio dolore, in favore delle future generazioni. Per queste ragioni, è sempre positivo che un personaggio pubblico, anche a costo di rinunciare a tenere per sé un pezzo così privato della propria vita, dia voce alla sua storia per aiutare il prossimo, diventando un gran esempio di generosità.

La fecondazione in vitro di Michelle Obama
contatti
ovodonazione
utero in affitto
Uso de Cookies
Utilizamos cookies propias y de terceros para mejorar la experiencia de navegación, y ofrecer contenidos de interés. Al continuar con la navegación entendemos que se acepta nuestra política de cookies.
Cerrar