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Gestazione per altri e aspettative

Pubblicato mercoledì, 25 ottobre 2017 di Laura Marchesani

Di fronte alla necessità di dover ricorrere alla gestazione per altri, si scatenano emozioni di diverso tipo a seconda delle circostanze che hanno condotto a questa decisione e del modo di essere dei futuri genitori.

Quello che dicono gli altri genitori d’intenzione

Parlare con altre persone che sono già passate per una gestazione per altri aiuta i futuri genitori a sentirsi meno soli e più compresi, condividere sensazioni, dubbi e speranze rende meno duro il percorso da affrontare. Nonostante ciò, ogni maternità surrogata è un percorso a sé, per cui i tempi e i modi per aggiungere l’obiettivo possono non essere gli stessi.

Quando le analisi della donatrice non sono ottimali

Se nel cammino è necessario l’ausilio di una donatrice di ovuli, si deve sempre tenere in considerazione che può essere necessario scegliere più di una donatrice, prima di trovare quella ideale. Le candidate, infatti, nonostante siano giovani donne, sane e con la volontà di aiutare, possono avere una riserva ovarica limitata, e per questa ragione possono essere sconsigliate dall’equipe medica. Evidentemente i test che le vengono effettuati prima della stimolazione ovarica servono proprio a fare delle previsioni sulla risposta al trattamento che affronterà. Quando la candidata risulta non idonea o i risultati del pick-up non danno molte speranze, la soluzione sta sempre nel consiglio del medico che ha seguito il trattamento. Sarà lui a indicare ai futuri genitori le migliori alternative possibili per risolvere la situazione, come per esempio, cambiare il protocollo della stimolazione della donatrice o direttamente cambiare donatrice. Questi inconvenienti del percorso sono risolvibili con un po’ di pazienza e spirito positivo da parte dei futuri genitori.

Se la gestante non rimane incinta

Esiste anche la possibilità che la gestante, anche se ha superato i test clinici, non rimanga incinta. In questi casi, se dopo alcuni tentativi, con degli embrioni di buona qualità, non si riesce a raggiungere l’obiettivo, il medico responsabile del trattamento valuterà insieme ai genitori la possibilità di valutare altre gestanti.

Questa situazione così stressante è difficile per i futuri genitori, ma anche per la generosa donna che, non solo si è offerta per aiutarli, ma ha anche investito tempo, energie e speranze in un progetto che non si potrà realizzare. Anche in queste circostanze è importante che lei riceva il supporto e la comprensione dei futuri genitori, ma anche dell’agenzia. Quest’ultima deve poter offrire dei servizi adeguati al suo ruolo ed essere in grado di dare supporto a entrambe le parti, nei modi più adeguati.

La scelta dell’agenzia dovrebbe includere anche questi aspetti del percorso, anche perché, come futuri genitori che cercano un cammino fatto di reciproco aiuto, rispetto e volontà, ci si sente più tranquilli sapendo che la gestante, anche a migliaia di kilometri, riceve, in ogni momento, le attenzioni di cui ha bisogno.

Evidentemente non tutte le famiglie si trovano di fronte alle stesse difficoltà, ma è bene che i genitori d’intenzione non perdano la visione globale del loro percorso e sappiano dare il giusto peso agli eventuali inconvenienti del percorso, mantenendo l’equilibrio necessario per poter proseguire. Anche per queste ragioni, l’assistenza psicologia, diventa un elemento di supporto fondamentale, dando alcuni strumenti che rendono le possibili difficoltà più facili da superare.

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